Trisome Games, il giorno dei record - Toscana Accessibile
Trisome Games, il giorno dei record
Neanche il caldo rallenta il successo dei Trisome Games. L'«olimpiade» fiorentina per gli atleti con Sindrome di Down prosegue tra record, medaglie e grande partecipazione di pubblico. Dopo il giorno di riposo infatti, da ieri si è tornati a fare sul serio.
E il medagliere italiano è aumentato ancora, con la madrina dei giochi Matilde Renzi (sorella del premier) che ha partecipato alle premiazioni. Nella terza giornata di gare sono arrivate 16 medaglie (4 ori, 10 argenti e 2 bronzi), due record mondiali ed uno europeo. Nell'atletica Giulia Pertile ha ottenuto la medaglia d'oro e il record mondiale negli 800 metri marcia femminile, con il tempo di 5'58''.
Altra medaglia d'oro per Stefano Lucato, che dopo il primo posto, con relativo record nei 1500 marcia, ha concesso il bis negli 800 marcia maschili. Bene anche il Sudafrica con Melanien Bernard, oro e record mondiale nel peso femminile (7,50 metri), il Messico, con Lima Luna Karia (oro e record mondiale nel lancio del peso mosaico femminile) ed il Turkmenistan, con l'oro e record mondiale di Roz Baebabagian. Nel nuoto l'Italia ha ottenuto 7 medaglie e un record del mondo con Maria Bresciani (200 farfalla).
Italo Oresta ha vinto il bronzo nei 400 stile libero, Martina Villanova l'argento nei 1500 stile libero, ancora Maria Bresciani con un argento nei 200 stile, Sabrina Chiappa bronzo nei 100 rana e Dalila Vignando argento nei 100 rana. Un oro è stato vinto nella staffetta femminile mentre un argento in quella maschile. Da sottolineare la medaglia di Axel Belig, ventiduenne di origine francese ma ormai naturalizzato fiorentino e allenato da Elisa Paludi e Luca Pagliazzi, che ieri ha conquistato il bronzo nei 200 farfalla.
Dominio spagnolo nella ginnastica con Sara Marin che ha vinto 5 ori mentre Daniela Cotogni ha vinto cinque medaglie d'argento. Tra le iniziative collaterali nell'ambito dei Trisome Games è stato presentato il libro di Emiliano Gucci «Fratello come sei». È stata l'associazione Trisomia 21, che da anni opera a Firenze, a chiedere allo scrittore fiorentino di realizzare un libro non sulla sindrome di Down ma sulle emozioni e le contraddizioni e i conflitti e le paure dei ragazzi che si sono trovati a vivere accanto a loro: i fratelli.
Il libro scritto da Gucci e da Hudie Maxituàn è stato ripresentato al Trisome Village, un luogo unico dove in questi giorni si è creato un bel clima di solidarietà ed amicizia. Oggi ultimo giorno di gare. Con altre emozioni, altre medaglie e altri applausi. Nel frattempo, resta da raccontare il convegno di lunedì scorso.
Mentre gli atleti si godevano la giornata libera tra il Duomo e gli Uffizi, un pool di esperti teneva il seminario medico-scientifico voluto dal Comitato Regionale Toscana del CIP ed organizzato dal prof. Giorgio Galanti dell'Università di Firenze. L'incontro ha visto la partecipazione di 300 accreditati e medici di spessore internazionale che hanno cercato di definire l'importanza dello sport per atleti con sindrome di Down.
«Considerateli prima come sportivi, e solo dopo analizzate la tipologia della disabilità e quanto questa inficia nella prestazione sportiva» ha detto Walter Urbinati, della segreteria di presidenza della Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale). Secondo Urbinati «negli ultimi anni è cambiato molto l'approccio dei media nei confronti della disabilità e ci stiamo impegnando per far veicolare un messaggio positivo». E i Trisome Games, in questo senso, si stanno rivelando un trionfo.
Fonte: Corriere Fiorentino
Ultimo aggiornamento: 31.01.2022