Rassegna stampa

 

Disabilità, in Toscana azioni strategiche per migliorare la vita delle persone
Un insieme di azioni strategiche e di sistema, rivolto ai servizi socio-sanitari integrati regionali, per affrontare in modo unitario ed efficace il tema della disabilità. Lo stabilisce una decisione approvata dalla giunta regionale in una delle ultime sedute. Si tratta in sostanza della traduzione in atti concreti delle varie priorità emerse nel corso della Conferenza regionale sulla disabilità che si è tenuta a fine gennaio a Spazio Reale.

Il documento approvato dalla giunta regionale non fa altro che definire tutta una serie di impegni programmatici relativamente a: creazione di una rete di punti informativi, presa in carico, sviluppo dei percorsi di Vita Indipendente e del 'durante e dopo di noi' (attraverso lo strumento delle Fondazioni di partecipazione), problematiche riguardanti l'accessibilità.

In prima battuta si punterà a creare una rete di sportelli informativi per agevolare l'accesso ai servizi sulla disabilità con lo scopo di ovviare alle difficoltà attuali riguardo al reperimento di informazioni unitarie su percorsi, risposte assistenziali, accesso a contributi che in genere fanno capo a soggetti pubblici e privati spesso non ben coordinati e collegati. Tali punti informativi, presenti sul territorio a livello di zone distretto, saranno in grado di fornire indicazioni su accesso ai servizi e modulistica, registrare le richieste di bisogno e garantire il collegamento con altri enti.

La presa in carico avverrà attraverso la definizione di un progetto individuale globale, con un insieme organizzato di risposte ed interventi che accompagneranno la persona disabile durante la sua vita, seguendo l'evoluzione dei bisogni nelle differenti fasce d'età. Il tutto avverrà in un unico luogo di valutazione e definizione dei singoli progetti, tramite un referente e un codice condiviso da parte dei vari soggetti e attori che definiscono il progetto, con un fascicolo personale e unico e con regole chiare, condivise, applicabili e controllabili.

Vita Indipendente, progetto sul quale l'investimento regionale è passato da 2 a 9 milioni di euro nel giro di 5 anni, in assenza di una legge nazionale di riferimento e di finanziamenti statali, verrà ulteriormente sviluppato partendo dalle sperimentazioni avviate. Attualmente i progetti avviati sono circa 400 con 810 contributi (circa 1000 euro in media al mese) erogati nel 2014.

Ulteriore impulso sarà dato al 'durante e dopo di noi', potenziando il percorso fin dalla presa in carico della persona disabile, per dare continuità, qualità e adeguatezza delle scelte in suo favore e abbracciando tutti gli ambiti: abitare, occupazioni qutidiane, tempo libero, interessi, relazioni sociali. Lo strumento di tutela giuridica individuato, la Fondazione di Partecipazione, considerato il migliore come intermediario ed interlocutore tra la famiglia e la persona disabile, sarà adeguato da u punto di vista normativo riguardo a caratteristiche strutturali, organizzative e qualitative dei servizi residenziali. Previsto lo sviluppo, l'ampliamento ed il consolidamento delle sperimentazioni in atto.

Infine, sul versante del miglioramento degli aspetti legati all'accessibilità e al superamento delle barriere, che vede dal 2008 attivo il CRID, il Centro Regionale di Informazione e Documentazione, sarà sperimentato un modello organizzativo integrato e coordinato con altri soggetti coinvolti nel settore come la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze e le UVM, le Unità di Valutazione Multidimensionale, a livello di zona distretto. Azioni sperimentali saranno condotte direttamente con le famiglie con attenzione specifica a: adeguamenti edilizi, strutturali e di arredo delle abitazioni, fornitura di ausili, strumentazioni, dispositivi e sistemi domotici.
Fonte: Redattore Sociale del 30/04/2015
 

Toscana: apprezzabile quell’apertura sul “dopo di noi”
Vengono salutate positivamente da DIPOI (Coordinamento Toscano delle Associazioni e Fondazioni per il Durante e Dopo di Noi), le parole di Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, con delega al Welfare e all’Integrazione Socio-Sanitaria, che ha dichiarato di voler predisporre politiche ad hoc per il settore del cosiddetto “dopo di noi”, ovvero per l’assistenza e la qualità di vita delle persone con disabilità, nel momento in cui vengono meno i loro familiari.

«L’anticipazione da parte dell’assessore Saccardi di voler predisporre una Delibera ad hoc per il settore del “dopo di noi”, va salutata come una novità positiva e molto importante. Un cambio di prospettiva radicale che darebbe finalmente più serenità a diverse migliaia di famiglie toscane».

Questo il commento alle recenti dichiarazioni di Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, con delega al Welfare e all’Integrazione Socio-Sanitaria, da parte di Patrizia Frilli, presidente di DIPOI, il Coordinamento Toscano delle Associazioni e Fondazioni per il Durante e Dopo di Noi, organizzazione nata per “fare rete” tra le tante realtà che si occupano in Toscana di “durante e dopo di noi”, molte delle quali gestiscono anche servizi o strutture residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità.

«Sono anni – ha aggiunto Frilli – che le famiglie con figli disabili non autosufficienti pongono il problema della loro assistenza e qualità della vita nel momento in cui i genitori verranno meno. Il Coordinamento DIPOI è nato proprio per riunire e rappresentare Associazioni e Fondazioni che in Toscana si occupano di questo delicatissimo tema, collegandolo ai servizi per il “durante noi” che accompagnano le persone con disabilità nel corso della loro vita, garantendone l’integrazione e preparandole appunto al “dopo”. Tra l’altro, proprio in occasione della recente Conferenza Regionale sulla Disabilità, abbiamo presentato un documento, che chiedeva alla Regione di farsi carico di questi temi, collaborando con il tessuto di Associazioni e Fondazioni che operano nel Terzo Settore».

«Per questo – conclude la responsabile di DIPOI – accogliamo con grande speranza la dichiarazione dell’assessore Saccardi di voler proporre un “provvedimento legislativo che mira a integrare politiche sociali e sanitarie, abitative, scuola e lavoro”. Così come quella di “allargare il numero delle Fondazioni e delle Associazioni che attualmente si occupano della cura e dell’assistenza ai disabili che perdono i genitori”. Alla Vicepresidente della Regione chiediamo pertanto di andare avanti e di innovare con coraggio le politiche regionali per la disabilità. Noi ci siamo, e senza invasioni indebite di campo chiediamo di poterci confrontare ed esporre le nostre idee». (M.F.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Max Frascino (mfrascin@gol.grosseto.it).
Fonte: Superando.it 30 gennaio 2015
 

Toscana, Conferenza regionale sulla disabilità con sottotitoli in tempo reale in respeaking a cura di CulturAbile
La conferenza regionale sulle politiche della disabilità che si terrà il 23 e 24 Gennaio 2015 sarà sottotitolata interamente in tempo reale (respeaking) a cura di CulturAbile Onlus, che fornirà anche i sovratitoli per lo spettacolo teatrale “Don Chisciotte” della Compagnia Venti Lucenti, al termine della prima giornata. Per una totale inclusione delle persone sorde inoltre, in questi due giorni di incontri sarà disponibile anche il servizio di interpretariato LIS. 

Questo evento a partecipazione gratuita (con iscrizione obbligatoria), che si svolgerà allo Spazio Reale in via di San Donnino, Campi Bisenzio (FI), è un incontro imperdibile nel campo dell'assistenza e dell'integrazione sociale delle persone con disabilità e si articolerà in quattro temi: scuola dell'inclusione, inserimento lavorativo come interesse pubblico e privato, accessibilità e “durante e dopo di noi”.

Questi incontri sono un'occasione per fare il punto su quello che è stato fatto ma soprattutto su quello che ancora bisogna fare in tema di assistenza, di strumenti per l'autonomia e della creazione di un futuro per le persone disabili.
Come ci spiega Patrizia Frilli, presidente del Dipoi, Coordinamento regionale per il “dopo e durante noi”, che rappresenta quasi 50 associazioni e fondazioni toscane, la conferenza “è vissuta da tutto il nostro mondo come l'occasione per cambiare passo nelle politiche di welfare, a patto che la Regione ascolti le nostre istanze e proposte con la disponibilità vera a modificare quel che non va”.
Fonte: Ufficio Stampa CulturAbile
 

Il “Coordinamento Dipoi” ha presentato un proprio documento. Tre azioni innovative per cambiare passo nelle politiche per la disabilità
Il 23 e 24 gennaio si è tenuta a San Donnino (Campi Bisanzio) la Conferenza regionale sulla disabilità. Il Dipoi – Coordinamento toscano delle Associazioni e Fondazioni per il durante e dopo di noi – di cui Fondazione Il Sole e Aggbph sono soci, ha presentato un proprio documento (qui sotto il testo integrale) che contiene richieste precise alla Regione Toscana. Sia in termini di risorse, sia in termini di semplificazione amministrativa, riorganizzazione dei servizi e agevolazioni.

La scelta della Regione Toscana di destinare risorse ad hoc al “Dopo di Noi” resa nota dalla vicepresidente Stefania Saccardi poche ore dopo la chiusura della Conferenza regionale sulla disabilità, risponde proprio a una delle richieste che il Coordinamento Dipoi ha esplicitato nel proprio documento.

Il Coordinamento Regionale DIPOI nasce per “fare rete” fra le tante realtà che in Toscana si occupano di “durante e dopo di noi”, molte delle quali gestiscono anche servizi o strutture residenziali e semi-residenziali per persone con disabilità.

Gli obiettivi del DIPOI sono lo scambio e l’approfondimento di esperienze progettuali, maggiore visibilità e rappresentanza, maggiore autorevolezza nel confronto con le istituzioni ed essere quindi un interlocutore presente a tutti i tavoli di discussione istituzionale, in particolare sui temi del “durante e dopo di noi” cioè progetti di vita e inserimento sociale delle persone con disabilità.

Il DIPOI si appella alla convenzione ONU sui diritti delle persone disabili, ma per queste persone, come per tutti, i diritti sono esigibili se si contribuisce in maniera attiva e partecipe a determinare le condizioni che li rendono concretizzabili. L’occasione della Conferenza sulla disabilità ci permette di esprimere presupposti fondamentali per la realizzazione dei progetti di vita, concetti condivisi da tutte le oltre 40 associazioni sia di volontariato che di famiglie con figli disabili e fondazioni di tutta la Toscana che rappresentiamo, e che si sono espresse nella nostra piattaforma programmatica.

E’ determinante che le politiche e i servizi rivolti alla disabilità prendano coscienza dell’importanza del supporto alla crescita della dimensione adulta delle persone con disabilità affinché sia data loro la possibilità di esprimere la propria soggettività, le proprie potenzialità e capacità di autonomie relazionali, sociali e abitative. Questo significa che il concetto di “assistenza” (faccio io per te) deve essere sostituito a quello più attivo di “accompagnamento“ (fai da solo con aiuto). Questo modo di operare porta conseguentemente alla necessità di mettere a punto percorsi personalizzati che mettano veramente in condizione le persone disabili di essere a contatto con un reale percorso emancipativo ed educativo, non solo assistenziale.

I servizi dedicati alla disabilità si dovranno muovere in dimensioni più ampie che chiamano in gioco la politica locale nei suoi diversi aspetti: scuola inclusiva, urbanistica, abitativa, culturale, sportiva, lavorativa, occupazionale, e naturalmente sanitaria…
Questi diritti appaiono oggi lontani e “non esigibili” fino a quando le istituzioni non organizzeranno opportunità e risorse in maniera adeguata e congrua per rendere concretizzabile il percorso del “durante noi” in preparazione del “dopo di noi”.

Sono migliaia le famiglie che devono confrontarsi con questa dimensione, e molte di loro sono sfinite e disarmate di fronte all’esiguità e inadeguatezza delle attuali risposte. Ci auguriamo che i progetti sperimentali sull’autonomia che la Regione ha raccolto attraverso la manifestazione d’interesse pubblico mettano in evidenza i tanti percorsi innovativi che si possono realizzare, grazie alla costruzione di sinergie e connessioni tra pubblico e privato, ma soprattutto che prenda impegni per la loro messa a sistema.

In questa prospettiva, sarà sempre più determinante il coinvolgimento attivo delle famiglie, affinché non siano altri soggetti, estranei alle esperienze, angosce e bisogni che la dimensione disabilità porta con sé, a decidere per loro conto. Questo anche tenendo conto del protagonismo crescente che negli ultimi anni ha visto le famiglie toscane assumersi sempre maggiori responsabilità civiche rispetto ai temi della disabilità – sia attraverso associazioni che fondazioni private e di partecipazione – con l’organizzazione e la gestione di servizi che hanno integrato (in alcuni casi sostituito) quelli tradizionalmente garantiti dal pubblico.
Se da almeno una decina d’anni a questa parte c’è un fenomeno evidente, infatti, è quello dell’incremento costante della spesa privata destinata all’assistenza (intesa in senso lato e non semplicemente riconducibile all’ambito sanitario) delle persone disabili e non autosufficienti, la cui componente più evidente è quella per le cosiddette “badanti”.

In particolare, genitori e familiari più consci rispetto alla condizione delle persone disabili (soprattutto di quelle con deficit psichici, intellettivi e con multidisabilità) hanno acquisito la consapevolezza di dover giocare un ruolo di primo piano nel pianificare nel lungo periodo la vita dei propri figli/fratelli, per garantirgli un’esistenza dignitosa e la qualità della vita anche nel momento in cui verranno meno o non potranno più farsene direttamente carico. È evidente, peraltro, che le istituzioni pubbliche, di ogni livello, non possono pensare di “approfittare” di questo nuovo atteggiamento di disponibilità e delegare alle sole famiglie l’individuazione e la gestione di queste soluzioni. Ma che occorrerà sempre di più ragionare in termini di cooperazione per meglio destinare le risorse pubbliche e private al soddisfacimento dei bisogni reali delle persone con disabilità, garantendone qualità della vita e autonomia.

Poca attenzione e considerazione si pone nella disabilità intellettiva, quella tipologia forse più “anonima e variegata” ma più numerosa e fragile, dove la persona non è completamente in grado di autodeterminarsi, e necessita di accompagnamento e aiuto nelle attività quotidiane, ma che ha ugualmente diritto ad aspirare ad una “possibile vita indipendente” con una qualità della vita che la vede comunque protagonista attiva nella comunità e non assistito passivo.

Malattia e disabilità spesso s’intersecano e non possono esaurirsi in un generico e burocratico termine di “oligofrenia”. Dietro questa parola in realtà, esiste un ventaglio eterogeneo e complesso di situazioni che troppo spesso si semplificano ponendo in prima luce la condizione di handicap mentale e poi la soggettività della persona che magari presenta anche qualche problema psichiatrico. Il punto da sviluppare sono le risposte adeguate che devono essere pensate e create per consentire a tutte queste persone, vissute e coccolate per una vita in famiglia, di proseguire anche dopo con la stesse caratteristiche, con rispetto e senza dover subire traumi.

La mancata integrazione dei servizi socio sanitari porta spesso a inquadrare le persone tra la psichiatria o il servizio sociale soprattutto nella disabilità adulta. Sappiamo tutti quanto sia indispensabile una corretta integrazione dei due sistemi, per lavorare meglio e per non omologare e appiattire realtà diverse, continuando a mantenere così un sistema incapace di venire incontro e soddisfare le esigenze di ogni singola persona, come è giusto che sia.
Tutto ciò premesso, il Dipoi (Coordinamento toscano delle associazioni e fondazioni per il Durante e Dopo di Noi) avanza sinteticamente le seguenti proposte:

  1. Istituzione di un Fondo regionale per il sostegno a servizi e strutture destinate al Durante e Dopo di Noi. Queste risorse dovrebbero servire a dare continuità e stabilità anche ai progetti di autonomia delle persone con disabilità e dovrebbero essere distinte da quelle del Fondo per la Non autosufficienza, il quale era inizialmente nato per dare risposte solo assistenziali alla non autosufficienza, e che ad oggi vede impegnate quasi tutte le sue risorse per le persone anziane non autosufficienti.
  2. Valorizzazione delle Fondazioni di partecipazione e private con missione di natura pubblica che si occupano di Durante e Dopo di Noi, come uno degli strumenti privilegiati per l’attuazione delle politiche di sostegno alle persone con disabilità, tenendo conto del fatto che esse costituiscono un prezioso think tank di elaborazione culturale e un veicolo di attrazione di risorse private destinate all’assistenza/integrazione delle persone disabili che si affiancano a quelle pubbliche.
  3. Istituzione di un tavolo di concertazione per individuare un pacchetto di misure concrete di agevolazioni (fiscali, edilizie, procedurali, autorizzatorie) che possano favorire l’attivazione di servizi e la realizzazione di strutture residenziali o semiresidenziali destinati al Durante e Dopo di Noi.

Il Presidente Patrizia Frilli
Il Vicepresidente Marisa Biancardi

Fonte: fondazioneilsole.it
 

"Dopo di noi", una delibera ad hoc e più risorse in Toscana
L’annuncio della vicepresidente Stefania Saccardi nel giorno di chiusura della Conferenza regionale sulla disabilità. Aumenteranno anche le fondazioni che si occupano dell’assistenza ai disabili quando perdono i genitori
Più risorse al cosiddetto ‘Dopo di noi’, l’assistenza ai disabili dopo la scomparsa dei loro genitori, momento in cui perdono queste persone vengono a trovarsi senza un fondamentale supporto familiare. Lo ha annunciato la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi nel giorno di chiusura della Conferenza regionale sulla disabilità, conclusasi questa mattina allo Spazio Reale di Campi Bisenzio.

Saccardi ha annunciato una delibera ad hoc nel settore ‘Dopo di noi’, un provvedimento legislativo che mira a integrare politiche sociali e sanitarie, abitative, scuola e lavoro. Volontà della delibera è anche quella di allargare il numero delle fondazioni e della associazioni che attualmente si occupano deal cura e dell’assistenza ai disabili che perdono i genitori.
Fonte: Redattore Sociale 24/01/2015
 

Toscana, tutti i servizi per disabili accorpati in un unico luogo
L’annuncio della vicepresidente della Regione Stefania Saccardi durante la Conferenza regionale sulla disabilità, “appuntamento che diventerà annuale”. La Toscana lavora a testo unico su disabilità. Tangorra: “Investiti 400 milioni per il fondo non autosufficienza, ma è ancora troppo poco”
“Un’unica cabina di regia per tutte le informazioni ai disabili che vivono nella nostra regione”. E’ il progetto a cui sta lavorando la Regione Toscana annunciato questa mattina dalla vicepresidente Stefania Saccardi nel corso della Conferenza regionale sulla disabilità, un appuntamento, ha detto Saccardi, che “intende diventare annuale”. Circa 300 le persone che hanno affollato la sala conferenza della fondazione Spazio Reale di San Donnino a Campi Bisenzio (Firenze), dove è in corso la Conferenza sulla disabilità fino a sabato mattina.

In merito alla cabina di regia, la vicepresidente ha detto che dovrà essere “un luogo unico in grado di guidare le persone con disabilità nella giungla dei servizi sparsi nella regione”. Secondo Saccardi, la Toscana “ha sempre colmato le carenze del Governo sul tema della disabilità” anche se su questo tema “si lavoro ancora troppo poco e in modo frammentato”, alludendo anche ai numerosi atti legislativi presentati in Consiglio regionale. Ecco perché Massimo Toschi, consigliere della Regione per la cooperazione internazionale e per i diritti delle persone disabili, proporrà un testo unico della normativa regionale sulle politiche per le persone con disabilità.

"La conferenza regionale sulla disabilità - ha detto Saccardi -è la prima occasione di confronto in Toscana sul tema. Partiamo da qui per iniziare ad affrontare i problemi e disegnare proposte in modo organico e non più frammentario. Sono contentissima della grande partecipazione".

Alla Conferenza regionale sulla disabilità ha partecipato anche Raffaele Tangorra, direttore generale per l’Inclusione e le politiche sociali presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “Il Governo ha investito 400 milioni nel fondo per la non autosufficienza – ha ricordato – ma è ancora troppo poco e possiamo fare di più, anche se questa cifra rappresenta un segnale importante sul fronte delle politiche sociali”. Tangorra ha poi ricordato Franco Bomprezzi e alle parole ‘Liberi di volare’ è seguito un commosso applauso del pubblico.
Fonte: Redattore Sociale 23/01/2015


Toscana, allo studio nuove residenze per disabili
Il progetto dell’assessorato al welfare della Regione prevede piccoli appartamenti residenziali dove la persona possa contribuire anche alla gestione di tanti aspetti della vita quotidiana
Nuovi progetti di residenzialità di piccoli numeri dove la persona disabile possa contribuire anche alla gestione di tanti aspetti della vita quotidiana, cose che sembrano semplici, e che la persona disabile ha sempre fatto, ma che però oggi la normativa nazionale non consente. E’ il progetto a cui sta lavorando l’assessorato al welfare della Regione Toscana, annunciato oggi dalla dirigente regionale Barbara Trambusti nel corso della Conferenza regionale sulla disabilità in corso fino a sabato allo Spazio Reale di Campi Bisenzio.

“La recente delibera regionale 594/2014 – ha spiegato Trambusti - va in questa direzione invitando le società della Salute e le Aziende Usl del territorio a fare sintesi con le forze sociali e le associazioni dei propri territori per presentare proposte di modelli organizzativi di servizi per disabili, innovativi e più flessibili rispetto alla normativa vigente. Ciò rappresenta un'occasione per conoscere i reali fabbisogni dei territori e le loro capacità di rispondere attivando le sinergie necessarie tra le professionalità e le competenze che operano in tale ambito e rappresenta anche, per i decisori politici, un'occasione per rivedere in un'ottica di maggiore efficienza le leggi che appunto regolamentano il settore. I percorsi per l'autonomia delle persone disabili potranno quindi essere disegnati in maniera puntuale e precisa, adattandosi alle singole fattispecie ed alle capacità di risposta dei servizi territoriali”.
Fonte: redattore Sociale 23/01/2015
 

Disabilita' in Toscana: una cabina regionale per facilitare la vita di tante persone
Una sorta di cabina regionale, un punto unico in grado di fornire assistenza a tutte le persone disabili e a reperire informazioni su come districarsi nella giungla di provvedimenti ed interventi a loro favore. Lo ha annunciato stamattina, davanti ad un auditorium al completo, la vicepresidente Stefania Saccardi aprendo la Conferenza regionale sulla disabilità che si tiene oggi e domani a Spazio Reale, San Donnino, Campi Bisenzio (Fi).

Alla giornata inaugurale dell´incontro è intervenuto tutto il mondo della disabilità: pubblico e privato sociale, enti locali, associazioni. Presente anche il governo, con il direttore generale per l´inclusione e le politiche sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Raffaele Tangorra.

"Da più di 10 anni mancava un momento come questo in Toscana – ha detto la vicepresidente – un´occasione per approfondire un tema così importante e trasversale a tanti settori e problematiche spesso affrontate in modo separato l´una dall´altra. Non abbiamo l´ambizione di parlare di tutto ma nell´ultima Finanziaria regionale è stata introdotta la previsione di organizzare un incontro analogo con cadenza annuale, per dare continuità al confronto".

All´entrata di Spazio Reale presenti alcune associazioni hanno distribuito volantini con i quali viene rimproverata alla Regione scarsa attenzione ad uno dei temi più delicati, vita indipendente, senza prevedere uno spazio di discussione all´interno della Conferenza. "Invece – ha risposto la Saccardi - ne parleremo perché su vita indipendente la Regione ha deciso di non fermarsi alle parole ma di passare ai fatti dato che con il progetto regionale il nostro impegno è passato dai 2 milioni di euro del 2009 ai 9 attuali. E´ giusto approfondirlo ma è altrettanto importante che poi ci siano le risorse per far fronte ai bisogni concreti delle persone".

"Un ringraziamento doveroso – ha poi aggiunto Stefania Saccardi - va al governo, che ha deciso di venire qui, oggi. Ma anche per aver reso strutturale, dopo anni difficili, il Fondo per la non autosufficienza, riportandolo con 400 milioni di euro ai livelli di qualche anno fa. Va detto che anche negli anni in cui il fondo era pressoché inesistente la Toscana ha sempre colmato le necessità con proprie risorse che sono via via aumentate, arrivando nel 2014 a sfiorare i 90 milioni di euro.

E sul fronte delle azioni concrete – ha proseguito - vale la pena sottolineare le circa 3500 famiglie che anche nel 2014 (come nel 2013) hanno avuto accesso, con le risorse previste dalla legge 45 di Toscana Solidale, alla misura in favore di coloro che hanno un figlio disabile a carico. Per il 2015 abbiamo deciso di innalzare il limite Isee per potervi accedere, da 24 mila a 30 mila euro circa, e di estendere il contributo anche a chi ha una persona disabile a carico". Dopo aver annunciato il lavoro avviato sulla cabina di regia e il grande sforzo in atto per allargare il numero di esperienze in Toscana (attualmente 5) sulle Fondazioni di partecipazioni per il dopo di noi, la vicepresidente ha ringraziato il mondo del volontariato ("senza il quale non saremmo in grado di garantire il livello e la qualità di tanti servizi"), gli uffici regionali ("per aver organizzato un momento di confronto così importante e per il lavoro quotidiano che rende possibile l´erogazione di tanti servizi") e auspicato che da questa due giorni "arrivino tanti spunti interessanti per progetti e interventi futuri in grado di migliorare la vita di tante persone".

Raffaele Tangorra ha spiegato che "la ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili da parte dell´Italia non è rimasta solo sulla carta e uno dei passaggi più importanti è stata la creazione di un osservatorio per monitorarne l´applicazione nei vari ambiti di vita. Attraverso i vari governi che si sono succeduti l´osservatorio ha continuato a lavorare e prodotto una proposta politica con un proprio programma d´azione, approvato dal governo e dai livelli locali, diventato poi Dpr.

Alla Conferenza di Bologna di due anni fa, dopo un percorso partecipato con tutti i soggetti del mondo della disabilità, questo atto è stato ratificato. Le azioni concrete arriveranno, i tavoli di lavoro attivati dal ministro Poletti sono attivi e presto saranno presentate proposte". Quindi ha concluso specificando che "su vita indipendente molte regioni non spendevano un centesimo.

Adesso abbiamo stanziato 10 milioni di euro che quantomeno hanno permesso a molte regioni di avviare i primi progetti. Il Fondo nazionale sulla non autosufficienza, dopo aver toccato il suo minimo storico, è tornato a 400 milioni. E un altro segnale importante è aver riportato il Fondo nazionale sociale a 300 milioni e di averlo stabilizzato".
Fonte: Marketpress.Info del 26/01/2015
 

Conferenza regionale disabilità, presentati i progetti attivati sul territorio
Tanti gli interventi promossi e finanziati dalla Regione per facilitare ed assistere le persone disabili. In occasione della Conferenza regionale è stato realizzato e diffuso un volume, realizzato da Regione, Sds Fiorentina Nord-Ovest e CRID in collaborazione con Anci Toscana e Cesvot, che cerca di fare una panoramica il più esaustiva possibile di tutti i progetti attivati sul territorio.

Oltre a quelli condotti da Asl, Sds, Zone distretto e altri soggetti, la sezione finale contiene un quadro con tutti quelli promossi dai vari settori della Regione. Le aree di intervento strategiche delle politiche regionali riguardano: accessibilità, assistenza, semplificazione accesso, lavoro, progetti di vita (scuola, dopo di noi, ecc.) e vita indipendente.

Lo sviluppo di queste priorità avviene attraverso il sostegno all’autonomia personale (abbattimento di barriere fisiche e sensoriali per garantire fruibilità di spazi e servizi) e alla famiglia (coinvolgimento nel progetto di vita del familiare disabile armonizzando tempi di cura e lavoro e sperimentando forme di assistenza durante e dopo di noi), la costruzione di percorsi di autonomia in campo scolastico, formativo e lavorativo e la de-istituzionalizzazione e personalizzazione dei percorsi assistenziali. Ecco una rapida panoramica agli interventi più significativi.

Due strutture storiche di proprietà della Regione sono la Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci e la Stamperia Braille. La prima, che ha iniziato la propria attività negli anni ’20 del secolo scorso, ha progressivamente aumentato e mutato la propria attività nel corso degli anni.

La sede attuale, Villa Martini in via dei Ciliegi 26 a Scandicci (FI), è stata attribuita alla Scuola alla fine degli anni ’50 mentre la proprietà della Scuola è passata alla Regione nel 1979. Compito primario è fornire cani addestrati alla guida di persone non vedenti. La Scuola alleva, seleziona i cuccioli, li addestra e li da in affidamento a famiglie volontarie. Inoltre svolge corsi di orientamento e mobilità, di istruzione all’utilizzo degli animali. Altre attività: Pet Therapy e addestramento di cani d’ausilio per disabili motori. La Stamperia Braille, fondata nel 1926, fin dalle origini si è occupata della trascrizione in braille di opere scolastiche, letterarie, musicali e riviste, trascritte per bambini e adulti non vedenti.

Il trasferimento di proprietà e competenze della Stamperia alla Regione è avvenuto nel 1979. Come per la Scuola l’attività inziale si è progressivamente ampliata attraverso la promozione dei diritti dei disabili visivi, la tutela della loro condizione e del loro inserimento sociale attraverso la produzione di ausili e servizi innovativi di supporto alla loro autonomia in campo culturale, motorio e di integrazione sociale attraverso la produzione di testi, mappe tattili, pannelli, didascalie ecc.. che favoriscano l’accessibilità anche a musei, giardini, luoghi pubblici e di lavoro; realizzazione di libri tattili per bambini con tavole a rilievo, illustrazioni a colori e uso di materiali particolari; collaborazione con le associ azioni di tutela dei disabili visivi, ed in particolare con l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti (UICI) ma anche con Enti, Università, Comuni, Musei e Fondazioni per la soluzione dei problemi legati all’accessibilità e all’integrazione; produzioni di varia natura come listini prezzi, menù per ristoranti, istruzioni per le compagnie aeree ecc.. su richiesta dei non vedenti o di altri soggetti che producono servizi in generale.

Uno dei modelli che, a partire dagli ultimi anni, si sta affermando nel tentativo di dare una risposta al ‘Dopo di noi’, alternativa all’inserimento in Comunità Alloggio o residenze sanitarie per disabili, in grado di coniugare sostenibilità economica e collaborazione tra famiglie, associazioni di disabili ed enti pubblici, è la Fondazione di Partecipazione che nasce con una missione non lucrativa definita all’atto della costituzione ed immodificabile nel tempo.

Le Fondazioni di Partecipazione per il Dopo di noi lavorano per assicurare percorsi individualizzati di autonomia dei disabili in modo tale da garantire elevati standard di qualità della vita anche quando la persona non sarà più assistita dai caregivers familiari. La Regione, già col Piano Integrato Sociale Regionale 2002-2004, si è interessata al tema affidando alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa uno studio teso a individuare le forme giuridiche e tecniche più adeguate per la gestione delle Fondazioni di Partecipazione sul Dopo di noi e sostenendo economicamente, in alcuni casi, lo start up progettuale.

Attualmente in Toscana esistono 5 esperienze: Fondazione Il Sole Onlus, nata a Grosseto nel 2005 su iniziativa dell’Associazione Grossetana Bambini Portatori di Handicap e del Comitato Provinciale per l’Accesso; Fondazione Dopo di Noi, nata nel 2007 per volontà dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa e Valdarno, insieme alla Asl 11, a due Istituti bancari e a varie associazioni; Fondazione Futura Dopo di Noi, costituita nel 2006 tra il Comune di Siena e l’Associazione di volontariato “Insieme”; Fondazione Nuovi Giorni, nata nel 2010 per iniziativa della Società; della Salute della Zona Fiorentina Sud Est; Fondazione Polis, costituita nel 2011 dalla Società della Salute e dagli 8 Comuni della Zona Fiorentina Nord Ovest.

Anche il PISSR 2012-2015 prevede azioni di sostegno alle Fondazioni. Insieme a Coni Toscana e Cip Toscana nel 2009 è stato avviato il progetto SportHabile: una rete di Centri SportHabile (ad oggi ce ne sono 69) dove è possibile praticare una o più discipline sportive grazie a strutture accessibili (parcheggi, servizi igienici, spogliatoi, strutture ricreative), attrezzature e ausili adeguati, personale qualificato. Parallelamente sono stati creati sportelli informativi, InformHabile, presso enti e strutture che si occupano di disabilità, per dare informazioni sulle possibilità del territorio ed orientare alla pratica sportiva.

Quelli attivi sono 18. Inoltre Cip Toscana in collaborazione con la Scuola dello Sport del CONI Regionale e l’Università degli Studi di Firenze (Facoltà di Scienze Motorie) hanno avviato i Corsi FormHabile, rivolti agli operatori degli sportelli. Nel 2008, promosso dalla Regione e gestito dalla Sds Fiorentina Nord-Ovest, nasce il CRID, il Centro Regionale di Informazione e Documentazione per l’accessibilità, con lo scopo di sperimentare tutta una serie di attività in materia di accessibilità e di superamento delle barriere. Tra le attività del CRID, che ha la sede presso la Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci: raccolta e diffusione di informazioni; counseling, sia a persone con disabilità per la gestione degli spazi domestici che a coloro che gestiscono strutture aperte al pubblico per renderle accessibili; consulenza ai Comuni per la stesura dei PEBA; formazione; coordinamento delle attività sul territorio per individuare strategie e strumenti per una reale diffusione della cultura dell’accessibilità e per l’inclusione delle persone con disabilità.

Il Progetto Regionale Autismo prevede, a partire dal 2008, la realizzazione della rete integrata di servizi per la diagnosi precoce e la cura e, dal 2014, la collaborazione tra istituzioni scolastiche e dell’ambito socio-sanitario per l’inclusione scolastica e azioni integrate per orientamento, formazione e lavoro. La Regione, per la presentazione da parte delle Asl di progetti sperimentali destinati a riqualificare e potenziare gli interventi e garantire risposte assistenziali appropriate ed adeguate ai bisogni ha messo a disposizione 1,4 milioni di euro per il 2014 ed il 2015.

Per il progetto regionale Vita Indipendente, nato per garantire ai disabili gravi l’indipendenza della propria vita, evitando il ricovero nelle residenze assistite, la Regione ha progressivamente aumentato le risorse: dai 2 milioni di euro del 2009 è passato ai 9 del 2014, confermati anche per 2015 e 2016. Con legge regionale, la 66 del 2008, la Regione ha istituito il fondo regionale per la non autosufficienza, nell’ambito del progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente. A partire dal 2008 c’è stato un forte incremento dell’assistenza domiciliare, diretta ed indiretta. Nel 2009, primo anno di assegnazione del fondo, l’incremento percentuale rispetto al 2008 è stato di circa il 70%; negli anni a seguire, a parità di risorse assegnate, l’incremento ha registrato un trend più graduale a conferma della stabilizzazione della presa in carico della popolazione anziana ultrasessantacinquenne e della copertura del bisogno presente sui territori.

Dal 2008 al 2014 lo stanziamento regionale è stato di quasi 500 milioni di euro. Per l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici o spazi pubblici, in seguito a bando del 2013 da 3 milioni di euro, sono stati approvati 85 interventi (interventi di riqualificazione di edifici e spazi; acquisto e messa in opera d’impianti ed attrezzature idonee a favorire l’accessibilità e la fruibilità degli edifici e degli spazi; adeguamento di postazioni di lavoro a seguito di assunzioni protette). Beneficiari: Comuni (in massima parte), Aziende sanitarie, Asp, Province, Unioni di Comuni.

Molti interventi prevedono l’abbattimento delle barriere in scuole, musei, edifici comunali, centri storici. Invece per l’abbattimento di barriere architettoniche in alloggi ERP nel 2012 sono stati messi a disposizione 2,1 milioni di euro e attualmente i lavori sono in corso di realizzazione con l’utilizzo di circa un quarto delle risorse. Dal 2008 vengono erogati ausili ad alta tecnologia, tra i quali puntatori oculari, a persone con gravissime disabilità con l’obiettivo di agevolarne e incentivarne la comunicazione interpersonale e la possibilità di mantenere una soddisfacente vita di relazione anche nelle fasi più acute e invalidanti della patologia.

Ogni anno, dal 2008, la Regione mette a disposizione da un minimo di 350 mila ad un massimo di 500 mila euro. Si tratta di importantissimi ausili per la comunicazione interpersonale non compresi attualmente nei LEA. Per le persone affette da SLA è stata avviata, dal 2009, una sperimentazione di interventi a sostegno della funzione assistenziale domiciliare. Grazie a questo progetto è stata assicurata la presenza quotidiana di un care-giver dedicato, in alternativa al ricovero residenziale o semiresidenziale in struttura sanitaria o sociosanitaria. Alle persone residenti in Toscana in situazione di non autosufficienza, assistite presso il proprio domicilio, viene erogato un assegno di cura mensile di 1.650 euro.

Nel 2009 e 2010 la Regione ha stanziato 4 milioni di euro; dal 2011 l’intervento è finanziato con risorse del Fondo Nazionale per la Non autosufficienza. Tutto ciò permette di dare assistenza domiciliare a oltre 180 persone l’anno. Con il Fondo regionale per l’occupazione dei disabili (18 milioni di euro tra 2009 e 2013) sono stati erogati contributi a 140 disabili nel biennio 2012-2013 ed effettuati (con i benefici della L.68/99) oltre 5600 avviamenti tra il 2010 ed il 2013. Per l’inclusione di studenti disabili iscritti alle scuole secondarie di secondo grado (trasporto scolastico e assistenza socioeducativa ) i contributi regionali erogati a enti locali dal 2012 ad oggi ammontano a 4,5 milioni di euro.
Fonte: gonews.it
 

Conferenza sulla disabilità o mossa preelettorale?
di AVI Toscana, ATP e Habilia
«La Conferenza Regionale sulla Disabilità della Toscana – scrivono dalle Associazioni AVI Toscana, ATP e Habilia – non conteneva nessun Tavolo di Lavoro specifico sulla Vita Indipendente, “soffocando” in tal modo la voce dei disabili che da anni lottano per l’autodeterminazione. Essa, quindi, anziché un luogo in cui affrontare le molteplici problematiche, ci è apparsa solo come una mossa preelettorale».

La Conferenza Regionale sulla Disabilità della Toscana, tenutasi il 23 e 24 gennaio scorso a San Donnino di Campi Bisenzio, non conteneva nessun Tavolo di Lavoro specifico sulla Vita Indipendente. Ciò è in assoluto contrasto con i princìpi generali sanciti dallo Statuto della Regione Toscana [articolo 4, comma 1, lettera e, N.d.R.], dalla Costituzione Italiana e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Questa grave illegalità ha spinto le nostre Associazioni a distribuire un volantino per denunciare il fatto che gli Amministratori hanno voluto “soffocare” la voce dei disabili che da anni lottano per l’autodeterminazione. E tale tentativo di soffocamento crea inevitabilmente un grosso conflitto.

Proprio l’assenza di uno spazio specifico di discussione sulla vita indipendente, infatti, ha fatto si che questo tema risultasse quantitativamente marginale nell’àmbito del Tavolo”Durante e Dopo di Noi”, tutto appiattito sulla modalità delle “Fondazioni di partecipazione”.

Emerge da ciò la necessità di precisare che la libertà di scelta da parte dei familiari di disabili – di cui non si contesta assolutamente la legittimità – non può e non deve interferire sulla vita di altri disabili che vogliono autodeterminarsi. E la possibilità di fare vita indipendente non può essere relegata a una concessione da parte di chi detiene il potere. Invece, la vita indipendente va riconosciuta a pieno titolo.

Vogliamo che anche la nostra voce venga ascoltata e rispettata. Invece, la Regione Toscana sta invertendo la marcia, essendo sempre più disponibile ad elargire fondi per soluzioni emarginanti e non inclusive e costringendo i disabili gravi a continue ed estenuanti lotte, per non perdere quanto conquistato in anni di rivendicazioni del proprio diritto alla vita.

La vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi riduce la Vita Indipendente a un fondo non stabile e bloccato. Ciò significa non permettere a nessun’altra persona disabile di accedervi e perpetuare condizioni inaccettabili di precarietà di vita dei disabili che attualmente ne fruiscono.

In conclusione, anziché un luogo in cui affrontare le molteplici problematiche, la suddetta Conferenza sulla Disabilità ci è apparsa solo come una mossa preelettorale.
Associazione Vita Indipendente Toscana, Associazione Toscana Paraplegici e Associazione Habilia.
Fonte: Superando.it 05/02/2015
 
Disabilità, le buone pratiche in Toscana
Tanti gli interventi promossi e finanziati dalla Regione per facilitare ed assistere le persone disabili. In occasione della Conferenza regionale è stato realizzato e diffuso un volume, realizzato da Regione, Sds Fiorentina Nord-Ovest e CRID in collaborazione con Anci Toscana e Cesvot, che cerca di fare una panoramica il più esaustiva possibile di tutti i progetti attivati sul territorio. Oltre a quelli condotti da Asl, Sds, Zone distretto e altri soggetti, la sezione finale contiene un quadro con tutti quelli promossi dai vari settori della Regione.

Le aree di intervento strategiche delle politiche regionali riguardano: accessibilità, assistenza, semplificazione accesso, lavoro, progetti di vita (scuola, dopo di noi, ecc.) e vita indipendente. Lo sviluppo di queste priorità avviene attraverso il sostegno all'autonomia personale (abbattimento di barriere fisiche e sensoriali per garantire fruibilità di spazi e servizi) e alla famiglia (coinvolgimento nel progetto di vita del familiare disabile armonizzando tempi di cura e lavoro e sperimentando forme di assistenza durante e dopo di noi), la costruzione di percorsi di autonomia in campo scolastico, formativo e lavorativo e la de-istituzionalizzazione e personalizzazione dei percorsi assistenziali.

Ecco una rapida panoramica agli interventi più significativi.
Due strutture storiche di proprietà della Regione sono la Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci e la Stamperia Braille. La prima, che ha iniziato la propria attività negli anni '20 del secolo scorso, ha progressivamente aumentato e mutato la propria attività nel corso degli anni. La sede attuale, Villa Martini in via dei Ciliegi 26 a Scandicci (FI), è stata attribuita alla Scuola alla fine degli anni '50 mentre la proprietà della Scuola è passata alla Regione nel 1979. Compito primario è fornire cani addestrati alla guida di persone non vedenti. La Scuola alleva, seleziona i cuccioli, li addestra e li da in affidamento a famiglie volontarie. Inoltre svolge corsi di orientamento e mobilità, di istruzione all'utilizzo degli animali. Altre attività: Pet Therapy e addestramento di cani d'ausilio per disabili motori.

La Stamperia Braille, fondata nel 1926, fin dalle origini si è occupata della trascrizione in braille di opere scolastiche, letterarie, musicali e riviste, trascritte per bambini e adulti non vedenti. Il trasferimento di proprietà e competenze della Stamperia alla Regione è avvenuto nel 1979. Come per la Scuola l'attività inziale si è progressivamente ampliata attraverso la promozione dei diritti dei disabili visivi, la tutela della loro condizione e del loro inserimento sociale attraverso la produzione di ausili e servizi innovativi di supporto alla loro autonomia in campo culturale, motorio e di integrazione sociale attraverso la produzione di testi, mappe tattili, pannelli, didascalie ecc.. che favoriscano l'accessibilità anche a musei, giardini, luoghi pubblici e di lavoro; realizzazione di libri tattili per bambini con tavole a rilievo, illustrazioni a colori e uso di materiali particolari; collaborazione con le associazioni di tutela dei disabili visivi, ed in particolare con l'Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti (UICI) ma anche con Enti, Università, Comuni, Musei e Fondazioni per la soluzione dei problemi legati all'accessibilità e all'integrazione; produzioni di varia natura come listini prezzi, menù per ristoranti, istruzioni per le compagnie aeree ecc.. su richiesta dei non vedenti o di altri soggetti che producono servizi in generale.

Uno dei modelli che, a partire dagli ultimi anni, si sta affermando nel tentativo di dare una risposta al ‘Dopo di noi', alternativa all'inserimento in Comunità Alloggio o residenze sanitarie per disabili, in grado di coniugare sostenibilità economica e collaborazione tra famiglie, associazioni di disabili ed enti pubblici, è la Fondazione di Partecipazione che nasce con una missione non lucrativa definita all'atto della costituzione ed immodificabile nel tempo. Le Fondazioni di Partecipazione per il Dopo di noi lavorano per assicurare percorsi individualizzati di autonomia dei disabili in modo tale da garantire elevati standard di qualità della vita anche quando la persona non sarà più assistita dai caregivers familiari.

La Regione, già col Piano Integrato Sociale Regionale 2002-2004, si è interessata al tema affidando alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa uno studio teso a individuare le forme giuridiche e tecniche più adeguate per la gestione delle Fondazioni di Partecipazione sul Dopo di noi e sostenendo economicamente, in alcuni casi, lo start up progettuale. Attualmente in Toscana esistono 5 esperienze: Fondazione Il Sole Onlus, nata a Grosseto nel 2005 su iniziativa dell'Associazione Grossetana Bambini Portatori di Handicap e del Comitato Provinciale per l'Accesso; Fondazione Dopo di Noi, nata nel 2007 per volontà dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa e Valdarno, insieme alla Asl 11, a due Istituti bancari e a varie associazioni; Fondazione Futura Dopo di Noi, costituita nel 2006 tra il Comune di Siena e l'Associazione di volontariato "Insieme"; Fondazione Nuovi Giorni, nata nel 2010 per iniziativa della Società della Salute della Zona Fiorentina Sud Est; Fondazione Polis, costituita nel 2011 dalla Società della Salute e dagli 8 Comuni della Zona Fiorentina Nord Ovest. Anche il PISSR 2012-2015 prevede azioni di sostegno alle Fondazioni.

Insieme a Coni Toscana e Cip Toscana nel 2009 è stato avviato il progetto SportHabile: una rete di Centri SportHabile (ad oggi ce ne sono 69) dove è possibile praticare una o più discipline sportive grazie a strutture accessibili (parcheggi, servizi igienici, spogliatoi, strutture ricreative), attrezzature e ausili adeguati, personale qualificato. Parallelamente sono stati creati sportelli informativi, InformHabile, presso enti e strutture che si occupano di disabilità, per dare informazioni sulle possibilità del territorio ed orientare alla pratica sportiva. Quelli attivi sono 18. Inoltre Cip Toscana in collaborazione con la Scuola dello Sport del CONI Regionale e l'Università degli Studi di Firenze (Facoltà di Scienze Motorie) hanno avviato i Corsi FormHabile, rivolti agli operatori degli sportelli.

Nel 2008, promosso dalla Regione e gestito dalla Sds Fiorentina Nord-Ovest, nasce il CRID, il Centro Regionale di Informazione e Documentazione per l'accessibilità, con lo scopo di sperimentare tutta una serie di attività in materia di accessibilità e di superamento delle barriere. Tra le attività del CRID, che ha la sede presso la Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci: raccolta e diffusione di informazioni; counseling, sia a persone con disabilità per la gestione degli spazi domestici che a coloro che gestiscono strutture aperte al pubblico per renderle accessibili; consulenza ai Comuni per la stesura dei PEBA; formazione; coordinamento delle attività sul territorio per individuare strategie e strumenti per una reale diffusione della cultura dell'accessibilità e per l'inclusione delle persone con disabilità.

Il Progetto Regionale Autismo prevede, a partire dal 2008, la realizzazione della rete integrata di servizi per la diagnosi precoce e la cura e, dal 2014, la collaborazione tra istituzioni scolastiche e dell'ambito socio-sanitario per l'inclusione scolastica e azioni integrate per orientamento, formazione e lavoro. La Regione, per la presentazione da parte delle Asl di progetti sperimentali destinati a riqualificare e potenziare gli interventi e garantire risposte assistenziali appropriate ed adeguate ai bisogni ha messo a disposizione 1,4 milioni di euro per il 2014 ed il 2015.

Per il progetto regionale Vita Indipendente, nato per garantire ai disabili gravi l'indipendenza della propria vita, evitando il ricovero nelle residenze assistite, la Regione ha progressivamente aumentato le risorse: dai 2 milioni di euro del 2009 è passato ai 9 del 2014, confermati anche per 2015 e 2016.

Con legge regionale, la 66 del 2008, la Regione ha istituito il fondo regionale per la non autosufficienza, nell'ambito del progetto per l'assistenza continua alla persona non autosufficiente. A partire dal 2008 c'è stato un forte incremento dell'assistenza domiciliare, diretta ed indiretta. Nel 2009, primo anno di assegnazione del fondo, l'incremento percentuale rispetto al 2008 è stato di circa il 70%; negli anni a seguire, a parità di risorse assegnate, l'incremento ha registrato un trend più graduale a conferma della stabilizzazione della presa in carico della popolazione anziana ultrasessantacinquenne e della copertura del bisogno presente sui territori. Dal 2008 al 2014 lo stanziamento regionale è stato di quasi 500 milioni di euro.

Per l'eliminazione delle barriere architettoniche in edifici o spazi pubblici, in seguito a bando del 2013 da 3 milioni di euro, sono stati approvati 85 interventi (interventi di riqualificazione di edifici e spazi; acquisto e messa in opera d'impianti ed attrezzature idonee a favorire l'accessibilità e la fruibilità degli edifici e degli spazi; adeguamento di postazioni di lavoro a seguito di assunzioni protette). Beneficiari: Comuni (in massima parte), Aziende sanitarie, Asp, Province, Unioni di Comuni. Molti interventi prevedono l'abbattimento delle barriere in scuole, musei, edifici comunali, centri storici. Invece per l'abbattimento di barriere architettoniche in alloggi ERP nel 2012 sono stati messi a disposizione 2,1 milioni di euro e attualmente i lavori sono in corso di realizzazione con l'utilizzo di circa un quarto delle risorse.

Dal 2008 vengono erogati ausili ad alta tecnologia, tra i quali puntatori oculari, a persone con gravissime disabilità con l'obiettivo di agevolarne e incentivarne la comunicazione interpersonale e la possibilità di mantenere una soddisfacente vita di relazione anche nelle fasi più acute e invalidanti della patologia. Ogni anno, dal 2008, la Regione mette a disposizione da un minimo di 350 mila ad un massimo di 500 mila euro. Si tratta di importantissimi ausili per la comunicazione interpersonale non compresi attualmente nei LEA.

Per le persone affette da SLA è stata avviata, dal 2009, una sperimentazione di interventi a sostegno della funzione assistenziale domiciliare. Grazie a questo progetto è stata assicurata la presenza quotidiana di un care-giver dedicato, in alternativa al ricovero residenziale o semiresidenziale in struttura sanitaria o sociosanitaria. Alle persone residenti in Toscana in situazione di non autosufficienza, assistite presso il proprio domicilio, viene erogato un assegno di cura mensile di 1.650 euro. Nel 2009 e 2010 la Regione ha stanziato 4 milioni di euro; dal 2011 l'intervento è finanziato con risorse del Fondo Nazionale per la Non autosufficienza. Tutto ciò permette di dare assistenza domiciliare a oltre 180 persone l'anno.

Con il Fondo regionale per l'occupazione dei disabili (18 milioni di euro tra 2009 e 2013) sono stati erogati contributi a 140 disabili nel biennio 2012-2013 ed effettuati (con i benefici della L.68/99) oltre 5600 avviamenti tra il 2010 ed il 2013.
Per l'inclusione di studenti disabili iscritti alle scuole secondarie di secondo grado (trasporto scolastico e assistenza socioeducativa ) i contributi regionali erogati a enti locali dal 2012 ad oggi ammontano a 4,5 milioni di euro.
Fonte: Toscana Notizie 23/01/2015

Article ID: # 177271
Ultimo aggiornamento: 16.10.2015
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