Cos’è il codice braille

Alfabeto Braille a coloriIdeato a metà del XIX secolo appositamente per i non vedenti dal francese non vedente Louis Braille, il codice è un metodo di lettura e scrittura che risponde alle caratteristiche della percezione tattile. È stato ed è ancora fondamentale per l’istruzione di base dei non vedenti nella scuola primaria. Oggi anche altri strumenti di apprendimento di tipo audio lo affiancano.

Lettere dell’alfabeto, numeri e segni di interpunzione sono rappresentati in braille attraverso combinazioni di puntini in altorilievo e spazi non punteggiati. Il puntino in altorilievo ha forma e dimensioni particolari, in funzione delle possibilità percettive del polpastrello. La sua forma semisferica ha un’altezza di circa 0,5 millimetri ed un diametro alla base di circa 1 millimetro. Lo spazio vuoto tra due puntini che fanno parte di uno stesso segno è di circa 2,2-2,5 millimetri; tra due puntini di lettere diverse la distanza è di circa 3,5 millimetri. Disponendo in tutti i modi possibili i sei puntini si possono ottenere 64 combinazioni, che sono appunto i 64 segni del sistema braille.

Il braille “nasce” sulla carta: sulla pagina vengono impressi meccanicamente i punti in rilievo attraverso un procedimento di stampa che nel tempo si è evoluto, fino ad arrivare oggi alle stampanti braille digitali. Ma oggi il braille non “viaggia” solo su carta: i nuovi dispositivi digitali e i sistemi operativi, i software e le app si sono adattati perfettamente al codice.

Il braille “dialoga” anche con l’arte: scrittura in braille e rappresentazione tattile rappresentano una sfida per numerosi artisti, che si cimentano con l’uso di questi strumenti espressivi.

Con una storia affascinante alle spalle, il cammino del braille è ancora lungo.

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Ultimo aggiornamento: 23.03.2022
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